Il cielo sopra Santarcangelo
Vilma Valloni
foto Pietro Bertora
È difficile dire qualcosa sulla mancanza, soprattutto quando essa è completa.
Sì, perché lei, Jessica Teixeira, è strana, anomala, forse le manca davvero qualcosa, o così recita, ma ciò che narra canta danza ed offre è totalmente completo.
Monga è un angelo del cielo sceso sul Festival, dopo il suo passaggio ogni cosa è illuminata.
Ispirandosi a Julia Pastrana, la circense messicana del 1800 che fu sfruttata sottomessa derisa come donna-scimmia nei freak show, Monga pone tante domande.
Cosa e dove sarai quando avrai 100 anni? In questo mondo di iperconnessioni abbiamo perso contatto, con noi, tra noi, con la visione, la prospettiva è stretta.
Sentiamo ancora desiderio?
Hai fede? In Brasile c'è ancora speranza perché i più grandi atei sono coloro che negano dio e praticano gli Orixás, il Candomblé.
Sei una persona strana/weird o sei completa? Sei sicura di esserlo?
Cos'è la nudità? È fisica o è essere liberi di essere sé stessi? Riesci a guardare ed accettare il tuo corpo, la tua anima nuda? Tu che maschera indossi?
Perché recitare è un unguento sociale, è sopravvivenza; lo facciamo, mentiamo tutti i giorni. Tutti.
E allora cos'è il sogno, cosa è il tempo?
Forse è illusione? Lo è anche la geometria e la scienza che cerca di misurare tutto ma non riesce a rendere il tempo meno effimero.
Descartes/Cartesio, gira voce che fu ucciso a Buenos Aires da un tale Jorge Luis Borges.
Chi è o pensa di essere regolare, chi sa già tutto e non ha dubbi, beh...è già morto!
Quindi io sono così forse per "colpa" del karma? Eh, bella scusa, il Karma.
Dio, come sarà il paradiso? Sarà meglio che tu lo renda abitato da varietà e diversità imperfette, altrimenti sarà una gran noia!
È mito o verità?
Julia Pastrana anche da morta fu bistrattata: morì dopo aver partorito un figlio nato morto con la sua stessa malattia, il neonato fu gettato mentre il corpo di lei sottoposto a tassidermia, imbalsamato e venduto più volte per essere esposto in giro per il mondo; finalmente trovò pace e degna sepoltura nella sua terra natale, solamente nel 2013, ben oltre un secolo dopo.
"Vieni, sarai il benvenuto. Abbiamo anche la cachaça. Offre la casa."
In Monga inclusione è il coinvolgimento attivo del pubblico, che guarda dritto negli occhi, cui rivolge domande e stringe mani, che fa ballare, che fa brindare; è anche uno spettacolo in brasiliano con sottotitoli in italiano e inglese e presenza in scena di un attore che traduce in L.I.S. e presenza in scena, su un pavimento di specchi rotti, di tecnici e collaboratori multietnici; e una delle tante battute felici di Jessica è chiedersi cosa sia perché "io faccio teatro fin da bambina quindi per me non è inclusione, è vita".
In somma Monga pone tante domande ma, a me, ha dato e confermato almeno una risposta: che la vita è una, che vale la pena viverla, meglio con leggerezza, ironia, in maniera frizzante, è bene divertirsi, con filosofia e sorriso in volto e nell'anima, anche quando c'è dolore, e ce n'è, sempre.
"Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro me." (Immanuel Kant)
foto Pietro Bertora
MONGA
Dove può portare la paura? Cosa succede quando l’immaginazione viene castrata e il futuro abbandonato? In “MONGA”, Jéssica Teixeira invita il pubblico a esplorare queste domande partendo da sé e dalla figura di Julia Pastrana, donna messicana conosciuta come donna-scimmia e sfruttata nei Freak Show dell’Ottocento, la cui storia attraversa i secoli tra spettacolarizzazione, crudeltà e oblio. Dopo il primo solo “E.L.A.”, Teixeira prosegue la sua ricerca su corpo, alterità e sguardo altrui, facendo del proprio corpo estraneo materia drammaturgica. In scena non c’è il sensazionalismo del passato, né una forma di teatro documentario, ma una riscrittura poetica e disturbante. “MONGA” sovverte miti e stereotipi per costruire nuovi immaginari. L’attrice danza, canta e si espone, restituendo gli sguardi e portando in superficie un horror psicologico fatto di risate nervose e imbarazzi.
Vieni, sarai il benvenuto. Abbiamo anche la cachaça. Offre la casa.
Bio
Jéssica Teixeira è un’artista multidisciplinare con una laurea in Teatro (2013) e un Master in Arti presso l’Università Federale del Ceará (2018). Dopo la creazione del suo primo solo, “E.L.A.” (2019), tuttora in circuitazione nazionale e internazionale, nel 2024 debutta con il suo secondo solo, “MONGA”. Per il cinema e l’audiovisivo recita nei cortometraggi “Assuming the Earth is flat, I’m all curves and deviations” (2023), “Possa Poder” (2022), “Curva Sinuosa” (2021), nel lungometraggio “Assexybilidade” (2023) e nella serie “Os Outros” (Gli Altri) (2023). Nel marzo 2025 “MONGA” vince il Prêmio Shell de Teatro come Miglior Regia.